La convivenza tra i popoli che vorrei

Premiazione Davide Dalla Vecchia – I.P.S “G.B. Garbin” – concorso Fondazione Marzotto

La Fondazione Marzotto propone da alcuni anni un concorso dedicato agli Istituti scolastici di ogni ordine di tutto il vicentino. Il tema su cui gli studenti devono riflettere per poi proporre opere scritte, disegnate, video o canzoni, cambia ogni anno. Lo scorso anno il tema proposto fu “La convivenza tra i popoli che vorrei”, un tema alquanto centrale e vivo al Garbin, così come nella società contemporanea.

Premiazione Davide Dalla Vecchia – I.P.S “G.B. Garbin” – concorso Fondazione Marzotto

Stimolati dai prof. di Religione Maule Francesco e D’Autilia Ylenia, le classi 4^Bc/Ccp e 5^AC, da marzo 2017, si sono messe al lavoro analizzando il bando, riflettendo sulla tematica, attivando dei focus group e tentando infine di sviluppare qualche idea condivisa per proporre un “prodotto” finale in grado di partecipare al concorso. Il lavoro, trovando fasi alterne di entusiasmo e partecipazione, ha visto comunque molti studenti e studentesse coinvolgersi sempre più. Diventato quasi virale nella scuola, altre classi hanno voluto in qualche modo farsi coinvolgere (la 3^BC in particolare) e molti studenti e studentesse hanno dato un loro contributo.

La semplice e magica idea messa a fuoco dagli alunni è stata la seguente: la convivenza tra i popoli che vorrei è quella che vivo nella mia scuola. È difficile, non è scontata, ma è possibile e soprattutto benefica per tutti. Un dato che ha lasciato tutti impressionati è che nel Garbin di Schio, lo scorso anno scolastico, erano iscritti alunni nati in 32 paesi diversi: il mondo è al Garbin e il Garbin è un mondo! Un mondo, una scuola, senza frontiere.

Ecco quindi che si è tentato di raccontare questa convivenza, senza edulcorarla, mostrandone fatiche e bellezze, dando la parola ai protagonisti, cioè agli studenti stessi, stranieri e non. Le redini del progetto sono state quindi prese da Davide Dalla Vecchia, studente della ex 5^AC, appassionato di videomaking, cinema e fotografia, che ha messo a disposizione la sua attrezzatura e competenza per le riprese. Un ruolo fondamentale e di regia l’ha assunto anche Rachida Cherif, sempre della ex 5^AC, per coinvolgere e coordinare i vari protagonisti delle riprese. Il montaggio finale è stato fatto dallo stesso Dalla Vecchia così quindi come la partecipazione e l’invio del video al progetto Marzotto.

Durante l’estate la Fondazione Marzotto ha comunicato a Davide Dalla Vecchia che il suo elaborato, intitolato “Scuola senza frontiere” è stato selezionato tra i finalisti. La premiazione finale è avvenuta nella mattinata del 18 settembre 2017 presso l’Auditorium della Fiera di Vicenza, alla presenza di giornalisti, autorità politiche e del mondo scolastico, enti di ricerca e istituzioni varie.

Il lavoro di Davide Dalla Vecchia è stato premiato con la nomination per il premio finale della borsa di studio.

La mattinata è stata molto intensa ed emozionante per il valore e qualità delle opere presentate, per i commenti e riflessioni dei giurati, per gli intermezzi inter-etnici di due splendidi artisti. Pur non avendo vinto il concorso, una vittoria per il Garbin va però riscontrata. Tra i lavori selezionati per le finali, il lavoro del “nostro” Davide Dalla Vecchia era l’unico di un Istituto Professionale.

L’esperienza è stata comunque significativa. E’ rappresentativa della capacità di lavoro collettivo e partecipato degli studenti ed è ancora un tassello del mosaico di buone pratiche che disegnano il volto vivo e vivace della nostra scuola.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Marina Maino, per come le classi, in modalità aperta abbiano saputo rielaborare e proporre riflessioni profonde su tematiche attuali e difficili da affrontare, segno che il Garbin è aperto al mondo e sa cogliere la validità delle occasioni che vengono proposte per far crescere i propri studenti con metodologie didattiche nuove e stimolanti.

Il docente – Francesco Maule

Festival degli studenti

Esserci per partecipare attivamente continuando a sognare ed a costruire insieme un futuro ed una realtà di speranza e collaborazioneLogo Festival Studenti

Noi studenti delle classi terze dell’Istituto professionale “G.B. Garbin”, che partecipano al progetto dell’area verde, abbiamo aderito all’iniziativa “Io so(g)no”. Si tratta di un festival organizzato dalla Consulta provinciale di Vicenza, composta dai rappresentanti delle scuole, allo scopo di migliorare la realtà scolastica.

L’evento è stato organizzato su due giornate, il 28 e il 29 Aprile 2017, nelle quali sono stati affrontati temi attuali che riguardano il nostro mondo e il nostro futuro.

Tutti gli studenti partecipanti si sono riuniti presso il teatro Astra di Vicenza alle ore 9:00 per dare il via alle seguenti attività proposte: visioni di film, conferenze e dibattiti, attività circensi e di parkour, storie e testimonianze di profughi, giochi, spettacoli e concerti svolti nel giardino affianco del teatro.

Il primo giorno è stato introdotto con la visione trascinante e avvincente del film “7 minuti”, che narra di un gruppo di donne che vogliono difendere i loro diritti e la loro dignità di fronte ai compromessi imposti dal mondo del lavoro.

Dopo il film, è seguito un dibattito con Pierpaolo Romano, presidente di Avviso Pubblico, durante il quale abbiamo discusso delle problematiche e del nostro futuro privo di certezze nell’ambito lavorativo.

Le attività hanno avuto un seguito pomeridiano all’insegna del movimento e della libertà con una lezione di parkour e arte circense, concerti energici e infine storie che hanno lasciato un impronta significativa nella nostra vita come quella di Walter Lazzarin, scrittore che trova la sua ispirazione per strada.

Il giorno seguente abbiamo trattato il tema delle diversità e delle culture che ogni giorno viviamo, per questo l’inizio della giornata è stata avviata dallo spettacolo “Incassato nero”, che introduceva le testimonianze di alcuni profughi, che hanno raccontato le loro coinvolgenti esperienze di come hanno affrontato gli ostacoli a cui la vita li ha sottoposti.

Verso il tardo pomeriggio, dopo la suggestiva Caccia al tesoro, una parte di giovani partecipanti al festival si sono esibiti con il loro strumento musicale in veri e propri show. Per finire in bellezza le due giornate colme di significato, vari gruppi studenteschi ci hanno mostrato il loro talento con un concerto scintillante!!!

A cura di:
Chelouane Mohamed
Dal Molin Cristina
Petrovic Ana
Toniolo Giulia
Riccardo Duchini
Veronica Ittioli.

Kangourou della Lingua Inglese 2017

In data 14 febbraio 2017, una trentina di studenti del nostro istituto ha deciso di cimentarsi nelle prove del concorso “Kangourou della lingua inglese”.

Kangourou della lingua inglese

Si tratta di un concorso a livello nazionale, che si svolge in tre tappe: la prima fase si tiene nei vari istituti scolastici, con prove identiche su tutto il territorio italiano e nella stessa data; gli studenti affrontano due prove di comprensione, una relativa a testi scritti (reading) e l’altra a brani orali (listening), con difficoltà che corrispondono alle certificazioni Cambridge per i vari livelli di studio. Si tratta di prove piuttosto impegnative, che esulano dai programmi scolastici e testano le competenze di comprensione che gli allievi hanno acquisito nel corso di tutto il percorso di studio.

Questa prima fase è stata superata brillantemente da cinque studenti del nostro istituto, accederanno quindi alla seconda fase, cioè alla semifinale.

Gli studenti del Garbin che hanno superato la selezione, come da elenco ufficiale sul www.kangourou.it, sono:

1. Ghirardello Elia – classe 5AC Thiene

2. Natoldi Riccardo – classe 4DM Schio

3. Pellizzari Nicolò – classe 4DM Schio

4. Scamporrino Giulia – classe 4BC Thiene

5. Tomasi Massimiliano – classe 4BC Thiene

Kangourou della lingua inglese

Questi allievi, ai primi di aprile, affronteranno, in una sede accreditata regionale, altre prove di reading e listening, naturalmente di difficoltà crescente, con l’obiettivo di accedere alla finale nazionale, che si terrà a Cervia/Mirabilandia nella seconda metà di maggio.

Nell’ultima fase la selezione prevede tutte le tipologie di prova delle certificazioni oltre a reading e listening, anche writing e speaking. Dovranno infatti anche alcuni testi scritti in lingua inglese e sostenere una conversazione con madrelingua. Avranno quindi l’opportunità di conseguire la certificazione al loro livello, oltre alla possibilità di vincere un soggiorno-studio.

Kangourou Italia è accreditato presso il M.I.U.R. quale soggetto proponente iniziative di valorizzazione delle eccellenze. La competizione “Kangourou della Lingua Inglese” ha ottenuto il riconoscimento nel programma nazionale di promozione delle eccellenze per gli studenti delle scuole secondarie superiori.

Nel congratularci con i semifinalisti e nell’augurare loro di proseguire con successo in questa avventura, il nostro istituto desidera ringraziare anche tutti i partecipanti che hanno volontariamente aderito al progetto: i docenti e la dirigente scolastica sono orgogliosi degli allievi che decidono di mettersi alla prova e si impegnano oltre i propri doveri scolastici, dimostrando motivazione e interesse.

Che cos’è la libertà

libertàL’uomo è cosciente di cosa sia la libertà?

Molti filosofi e maestri del pensiero di ogni secolo hanno ragionato su cosa essa sia o in cosa potesse consistere per l’uomo.

Ma cosa significa essere davvero liberi? Per molti lo si è quando non si hanno capi e non si è costretti a lavorare per potersi permettere il pane e sopravvivere, ma in realtà non si ferma solo alla sopravvivenza, bensì all’essenza della vita stessa e a molte delle sue sfumature. I grandi filosofi illuministi come Voltaire, Kant, Rousseau e non solo, scrissero moltissimi testi che trattano di questa libertà, ponendo le basi del pensiero odierno.

Dunque, essa è l’unione di più fattori, tutti discussi spesso nel passato e possiamo dire che uno di quelli più importanti è la tolleranza, trattata anche da Voltaire.

Dovremmo sapere, o almeno aver intuito dalla nostra storia, quanto essa sia importante: tollerare gli altri è alla base della convivenza e se non riusciamo ad abbracciare questo grande valore e qualità, che dovrebbe albergare dentro ognuno di noi, non potremo mai raggiungere questa libertà.

Ragioniamo: perché il pensiero, l’abbigliamento, la quotidianità e l’aspetto altrui devono fermarci dal capire cosa nasconde la mente degli altri? Forse lo sforzo che dobbiamo fare è troppo difficile e qui troviamo un altro fattore che vive nella libertà, la capacità di pensare.

Per secoli l’uomo ha sempre procrastinato questa fatica facendola fare agli altri, al suo posto, in cambio di denaro o servizi.

Il pensiero e la ragione sono le chiavi essenziali per aprire tutte le porte che conducono le persone a essere libere, i capi di stato lo sapevano e astutamente hanno sempre fatto in modo che le persone non potessero permettersi il pensiero.

Come?

Semplice, rendendo l’istruzione costosa e privata. Ovviamente si potrebbe pensare che ci si riferisca a epoche passate, ma invece è un argomento più attuale di quello che sembra.

Anche nel nostro presente ci sono nazioni che non permettono alle persone di informarsi o di studiare perché lo studio è per pochi privilegiati.

Come scrisse Kant, per le persone è difficile uscire dalla “minorità” e iniziare a pensare indipendentemente, ma quando saranno in grado di farlo, potranno educarsi.

La cosa più importante da apprendere è come vivere e affrontare la vita con le sue difficoltà, come diceva Rousseau. Ammettiamolo: non c’è cosa più difficile del dover affrontare la vita.

Ovviamente studiare le materie scolastiche educa bene le persone, ma le educa davvero ad affrontare la vita?

Giustamente sapere risolvere le equazioni fa ragionare o anche saper analizzare un testo, ma questo non ci permetterà di affrontare la vita a testa alta.

Potremmo parlare di utopie, distruggere tutto quello che abbiamo creato e fondare una società globale, pacifica, dove il denaro non rovini le vite e condizioni l’umanità, con alla base la tolleranza e la pace, ma purtroppo siamo coscienti che l’uomo non è in grado di mantenere la pace e vivere in armonia con gli altri.

Essere liberi vuol dire poter vivere e rincorrere i propri sogni, senza essere schiavi di colpe e vergogne per ciò che si è, e senza puntare il dito verso chi non era da incolpare, noi stessi.

Jade Forza 4AC – Sede di Schio

Betlemme-Schio: raccolta fondi per Roa’a

Questa mattina, presso il nostro istituto, dalle ore 8.10 alle ore 9.10, si è tenuto l’incontro di consegna ufficiale dei fondi raccolti con il Progetto Garbin Solidale per il supporto a distanza della piccola Roa’a del centro Effetà di Betlemme. Presente la sig.ra Tatiana Rubini dell’associazione Il Filo che da anni supporta la scuola di Betlemme e la dott.ssa Sara Panizzon del Gionale di Vicenza.

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

L’appuntamento si è aperto con il saluto della Dirigente Prof.ssa Maino che ha ringraziato la classe 5CC che, per il secondo anno successivo, si è fatta promotrice dell’iniziativa e gli altri studenti che hanno partecipato, supportando con la preparazione delle torte e con l’acquisto delle stesse. La Dirigente ha sottolineato l’importanza di essere cittadini attivi e come questo possa tradursi in azioni concrete che consentono a ciascuno di agire all’interno della propria realtà e collettività, anche attraverso piccoli, gesti che però si direzionano al miglioramento della società e di se stessi.

Successivamente Tatiana ci ha raccontato la difficile situazione che sta affrontando la Palestina, illustrando le problematiche che ogni giorno i bambini e gli operatori del centro di Effetà devono affrontare anche solo per raggiungere la struttura. In particolare ci ha mostrato un video che raccoglieva immagini della città di Betlemme, ripercorrendo il tragitto che porta all’Istituto: è stato come essere lì, arrivare fino alla porta di ingresso e entrare. Il video conteneva immagini riguardanti le attività che vengono svolte durante la giornata a scuola, le sedute di logopedia che consentono ai bambini di parlare e usare la voce nonostante la sordità, i momenti di gioco e quelli di vita quotidiana per gli alunni che si fermano a dormire nel centro, compresa la nostra piccola Roa’a. Inoltre Tatiana ci ha spiegato come il centro sia diventato, col tempo, una scuola di eccellenza e come sia potuto crescere, fino ad accompagnare i ragazzi a raggiungere la possibilità di svolgere gli esami di stato grazie a finanziamenti ottenuti da benefattori americani. Il video ci ha trasmesso emozioni forti, in particolare ci ha commosso il pensiero che nonostante le difficoltà i bambini riescono a giocare, cantare e ballare con la spensieratezza  che tutti i bambini della stessa età hanno. La gioia dell’infanzia non ha confini dove ci siano luoghi che riescono, anche in mezzo alla povertà o alla guerra o alle difficoltà, a creare spazi di serenità e di accoglienza.

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Infine due ragazze della 5CC, Anna Passaretti e Michela Eberle che hanno coordinato tutta l’attività, hanno fatto un breve intervento nel quale hanno descritto come è stata gestita il progetto e le ragioni che hanno mosso la classe nell’impegnarsi a continuare la raccolta fondi anche dopo aver raggiunto la quota per il supporto a distanza di Roa’a pensando all’opportunità di finanziare, per gli altri bambini, progetti relativi al trasporto, nodo dolente a causa dell’attuale situazione di incertezza e pericolo.

Per noi ragazzi del Garbin è stata una grande soddisfazione riuscire nell’intento di realizzare l’obiettivo, accompagnati dal pensiero che, anche nel nostro piccolo, è possibile fare qualcosa di grande. Inoltre, grazie all’incontro, i ragazzi di 5CC hanno passato il testimone agli alunni di classe prima e seconda presenti con la speranza che il Progetto continui anche nei prossimi anni.