A scuola di Open Coesione

Cittadinanza attiva, investimenti e finanziamenti pubblici. Al Garbin il progetto ‘Hotube’


E’ stato presentato dagli studenti delle quarte AM e BM hanno presentato il progetto ‘Hotube’ di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni ‘open’ sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

“Sono molto orgogliosa di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa – ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento – Oggi non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea”.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Michele Trabucco e Annalisa Maule per il lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, Marina Maino ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente Lovato, e il direttore di AVA Farresin, per la collaborazione e l’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dottor Trentin.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama ‘A scuola di open coesione’. ‘A Scuola di OpenCoesione (Asoc)’ è unGarbin1 percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo. Il percorso didattico di Asoc promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono. Asoc unisce educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio. I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme crossmediali, tra cui il blog del percorso Asoc. Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei Mooc (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classe, passeggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale. (www.ascuoladiopencoesione.it). Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni; tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche. Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto. Nicola Pizzolato ha risposto dicendo che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto ‘Hotube’ è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design. Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

Tratto da: Altovicentinonline.it


COMUNICATO STAMPA – CONFERENZA DEL 7 MARZO 2017

Conferenza del 7 marzo 2017

Questa mattina martedì  7 marzo alle ore 10 presso l’aula magna dell’istituto I.P.S. “G.B. Garbin” di Schio (VI), in via Tito Livio 7, gli studenti di 4^ AM e 4^ BM hanno presentato ai giornalisti e ai rappresentanti di classe e di istituto di tutta la scuola sede di Schio, il progetto “Hotube” di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni “open” sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e  per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

Il team

“Sono molto orgogliosa –ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento- di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa). Oggi giorno non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Trabucco Michele e Maule Annalisa per il prezioso lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, la Dirigente ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente, dr Lovato, e il Direttore di AVA, dr Farresin, per la collaborazione el’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dr. Trentin”.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama “A scuola di open coesione”.

“A Scuola di OpenCoesione [ASOC] è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo.

Il percorso didattico di ASOC promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono”.

ASOC unisce  educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio.

I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme cross-mediali, tra cui il blog del percorso ASOC.

Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei MOOC (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classepasseggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale.

(www.ascuoladiopencoesione.it).

Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni;  tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche.

Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto.

Nicola Pizzolato ha risposto dicendo  che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto “Hotube”è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato  che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design.

Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

I Responsabili di progetto

prof.ssa Annalisa Maule    prof. Trabucco Michele

Gli studenti di 4^ AM e 4^BM

La Dirigente Scolastica

prof.ssa Marina Maino

Open Data Day, La scoperta dell’acqua calda

Incontro e dibattito martedì 7 marzo 2017, ore 9.50-12.00

Si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Istituto Garbin di Schio un incontro dove saranno presenti giornalisti,esperti che incontreranno i vari alunni della 4AM e 4BM impegnati nel progetto di A SCUOLA DI OPENCOESIONE

http://www.ascuoladiopencoesione.it/blogs/1/814/46965 http://www.ascuoladiopencoesione.it/odd2017/


Tipologia dell’evento organizzato:
Presentazione a un gruppo ristretto non pubblico
Numero di persone coinvolte:
Da 50 a 100
Tipologia di ospiti invitati:
Altro
Rappresentanti della stampa locale
Team partecipante all’edizione ASOC1415ASOC1516
Esperto del tema scelto (ospite esterno)
Rappresentante istituzionale
Altre classi del vostro Iistituto
Genitori
Open Data Day, La scoperta dell'acqua calda
LOGO TEAM

Informazioni per raggiungere il luogo dell’evento:

M’illumino di meno 2017

M’illumino di meno 2017

M’illumino di meno 2017

Venerdì 24 febbraio 2017 si celebra la tredicesima edizione di “M’illumino di Meno”, la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla popolare trasmissione radiofonica Caterpillar, in onda su RAI Radio 2. Anche il nostro Istituto ha aderito all’invito e chiama tutti a partecipare alla giornata del risparmio energetico, chiedendo di rispettare un simbolico “silenzio energetico” nella giornata del 24/02/2017, in nome della sostenibilità. In questa edizione si confermano i capisaldi dell’iniziativa: il racconto in onda delle migliori pratiche nell’ambito del risparmio energetico in Italia e all’estero, la mappatura radiofonica delle migliaia di adesioni alla campagna e durante la diretta radiofonica di Caterpillar del 24 febbraio, dalle 18.00 alle 20.00, i collegamenti con le varie città in cui avverranno gli spegnimenti che simbolicamente rappresentano un atto di riduzione del consumo. (Caterpillar, alla luce del successo della giornata, sta portando avanti la proposta dell’istituzione della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.) L’edizione di quest’anno è dedicata in particolare al tema della condivisione. Oltre agli spegnimenti quest’anno invitiamo tutti coloro che aderiscono a compiere un gesto di condivisione contro lo spreco di risorse. E’ dimostrato come la più grande dispersione energetica sia causata dallo spreco in tutti ambiti dei nostri consumi: alimentari, trasporti, comunicazione. Per questo Caterpillar invita tutti gli ascoltatori il 24 febbraio a condiVivere: dando un passaggio in auto ai colleghi, organizzando una cena collettiva nel proprio condominio, aprendo la propria rete wireless ai vicini e in generale condividendo la proprie risorse come gesto concreto anti spreco e motore di socialità. Quest’anno al mondo della scuola si propone di giocare a immaginare un supereroe del risparmio energetico, perché l’energia più pulita è quella che produciamo noi muovendoci senza inquinare. Spegniamo le luci e accendiamo l’energia della condivisione. In ogni condivisione c’è un risparmio di energia. Ogni condivisione genera energia. Condividere fa bene. Di seguito elenco altre azioni da attuare durante la giornata di venerdì 24 febbraio e, mi auguro, anche negli altri momenti dell’attività scolastica e non: – spegnere le luci nei locali non frequentati (corridoi, aule a ricreazione, laboratori e aule speciali); – posizionare al minimo i ventilatori dei termoconvettori nelle aule e in generale nei locali dopo le prime ore di presenza; – ridurre l’uso di stufette elettriche; – spegnere PC e stampanti non utilizzati, non lasciando in stand by gli apparecchi elettronici; – se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre; – il ricambio d’aria nei locali deve avvenire in tempi rapidi e con le finestre spalancate, mentre è controproducente tenere le finestre socchiuse per ore; ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria e inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni; – utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto; – sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria; – non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni; – utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne; – utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città; – mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola; – spegnere il forno ed i fornelli qualche minuto prima del termine della cottura dei cibi lasciando che il calore residuo completi l’opera. Sul luogo di lavoro, utilizzare con moderazione gli apparecchi elettrici per scaldare l’acqua per il caffè o il tè e, se sono presenti grossi distributori di bevande e/o alimenti, verificate se è possibile tenerli spenti di notte; – verificare la temperatura dell’acqua. E’ inutile tenere il termostato del boiler oltre i 60°C. Lo stesso vale anche per l’acqua necessaria al riscaldamento; – attenzione alla pressione degli pneumatici: se è inferiore a 0,5 bar, l’automobile utilizza il 2,5% in più di carburante. Inoltre, utilizzando un olio a bassa viscosità per il motore, si può ridurre il consumo di carburante di oltre il 2,5%. Anche in automobile non abusare dell’aria condizionata che aumenta i consumi complessivi del 5% circa. Ognuno potrà prendere visione dell’iniziativa consultando il sito http://caterpillar.blog.rai e aderirvi personalmente. Considerate le scelte di politica ambientale attuate nel nostro Istituto, confido in una sentita partecipazione all’iniziativa di tutte le componenti scolastiche augurandovi Buon M’illumino di Meno!

LA DIRIGENTE Prof.ssa Marina Maino

SCHIO – BETLEMME: tre anni di amicizia.

Sono stati gli studenti di 3BS, con l’aiuto della 2BS, a prendere il testimone della maratona di solidarietà che ha visto coinvolto il nostro Istituto per consentire il rinnovo del supporto a distanza della piccola Roha della scuola Paolo VI di Betlemme, all’interno del progetto GARBIN SOLIDALE. Grazie alla generosità di tutti gli studenti, dei genitori e del personale della scuola, per il terzo anno consecutivo, la nostra scuola è riuscita nell’obiettivo e oggi c’è stata la consegna simbolica della cifra raccolta alla rappresentante dell’associazione Il Filo Tatiana Rubini, alla presenza della Dirigente prof.ssa Maino e del sig. Federico Pozzer dell’Altovicentino on line.

Scrivono gli studenti: “Noi ragazzi della 3BS, troppo abituati ad avere tutto, spesso il superfluo, e a lamentarci per que16114894_10211183831050122_9109997525366692166_nl poco che ci manca, aderendo al progetto Garbin Solidale, abbiamo deciso di raccogliere questa piccola cifra che, anche se modesta, potrà contribuire a cambiare la vita di Roha. Questo progetto ci ha resi consapevoli dei quanto possa essere bello e gratificante il sostegno a distanza. Aderiamo a questa iniziativa da tre anni per assicurare a Roha la possibilità di frequentare l’Istituto Paolo VI di Betlemme in Palestina. Questa scuola ospita bambini e ragazzi audiolesi. Il progetto Effetà ci ha resi fieri di noi stessi in quanto ci ha insegnato a condividere il valore della solidarietà. Per questo abbiamo organizzato una raccolta fondi tramite la vendita di torte nella nostra scuola. Siamo felici di aiutare Roha e ci impegneremo anche nei prossimi anni a sostenere il progetto, in quanto come dice il nostro motto: UN’AZIONE PER QUANTO PICCOLA LASCIA SEMPRE IL SEGNO.”

Y. D’Autilia


Articolo tratto da Altovicentinonline.it


Ipsia Garbin, gli studenti adottano a distanza una bambina palestinese

di Federico Pozzer, @pozzfed
effetaSi chiama Roha la bambina sordomuta palestinese di 11 anni che gli studenti dell’Ipsia Garbin hanno adottato a distanza da tre anni a questa parte. Impegno proseguito anche quest’anno grazie agli splendidi ragazzi di una classe terza, che raccogliendo più di 300 euro vendendo torte hanno potuto permettere cure ed istruzione alla piccola ospitata all’Istituto Effetà di Betlemme, che accoglie 170 giovanissimi palestinesi affetti da sordomutismo.

Un progetto, quello dell’adozione a distanza di Roha, iniziato tre anni fa in collaborazione con l’associazione “Il Filo”, rappresentata dalla volontaria Tatiana Rubini. “Il Progetto Effetà è nato nel 2009 – ha detto – quando assieme ad un gruppo di amici abbiamo iniziato a svolgere attività di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’istituto Effetà di Betlemme, in Cisgiordania, territorio difficile nel quale convivono a fatica israeliani e palestinesi. Nell’istituto, gestito dalle suore Dorotee di Vicenza, vengono curati e istruiti 170 bambini palestinesi sordomuti. Da tre anni collaboriamo con i ragazzi del Garbin – ha proseguito – giovani straordinari che hanno voglia di sporcarsi le mani. Ragazzi autentici che per il terzo anno di fila sono riusciti a sostenere le spese per l’adozione a distanza di Roha”. Grazie alla vendita di torte durante le assemblee d’istituto infatti la classe 3BS ha raccolto oltre 300 euro per garantire studi e cure alla piccola palestinese, che come tanti altri giovani abitanti la Cisgiordania soffre di sordità bilaterale.

Denaro che è stato consegnato alla volontaria sotto forma di assegno simbolico, dopo il racconto delle condizioni in cui opera l’istituto Effetà. “Fuori dallo stabile scoppiano bombe ogni giorno, ci sono soldati che requisiscono materiale ai palestinesi – ha proseguito Rubini – il contesto è veramente delicato, e in mezzo a tutto questo l’istituto Effetà è un’isola felice, dove i bambini crescono e imparano nonostante la loro disabilità”.
L’attività dei ragazzi del Garbin, coordinata dalla professoressa Ylenia D’Autilia, è stata applaudita dalla direttrice d’istituto Marina Maino. “Sono orgogliosa di voi – ha detto alla classe 3BS – la nostra scuola vuole essere attiva positivamente nel territorio. Voi ci avete portati addirittura fuori dall’Italia, in Palestina. Avete dato lustro e orgoglio al nostro istituto”.

“Questo progetto ci ha resi fieri – hanno concluso i ragazzi – insegnandoci il valore della solidarietà”. Solidarietà che ha il volto della piccola Roha, che gli studenti vedranno in diretta Skype a metà marzo.

Attività Garbin Solidale

 “Un’azione per quanto piccola lascia sempre un’impronta”.

RohaSi rinnova anche per quest’anno l’impegno solidale dell’Istituto Garbin. Per proseguire il sostegno a distanza della piccola Roha della scuola Effetà di Betlemme, durante i colloqui generali (il visitone) di giovedì 15 dicembre dalle 16 alle 20, su iniziativa delle classi 2BS e 3BS, sarà possibile degustare delle fette di torta effettuando un’offerta libera che sarà totalmente devoluta al progetto di sostegno educativo in Palestina. L’Istituto “Effetà Paolo VI” di Betlemme è una Scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori Palestinesi. Le finalità principali del Centro sono la formazione e la preparazione dei suoi studenti ad affrontare la società con la consapevolezza che la sordità non è un ostacolo per un’affermazione personale nell’ambiente civile.

I banchetti saranno presenti nella sede nuova, primo piano, in zona macchinette e nella sede vecchia in atrio.

Si invitano i genitori, gli insegnanti e tutto il personale a partecipare all’iniziativa nel pomeriggio del 15 dicembre.

terremoto centro italiaSia il 15 dicembre, durante il visitone, che nella parte finale dell’assemblea d’istituto del 21 dicembre, l’iniziativa verrà proposta ed integrata con delle raccolte fondi per sostenere anche le vittime del terremoto in centro Italia.

Il cuore del Garbin è sempre generoso e gli studenti e studentesse non perdono occasione per dimostrarlo.  “Un’azione per quanto piccola lascia sempre un’impronta”.

La foto è tratta dal sito: http://www.effetabetlemme.net/it/galleria.html