Baskin: inizia il campionato. Il Garbin c’è!
Il Baskin è una disciplina nata da pochi anni ma che si sta diffondendo anche nei nostri territori. La sua peculiarità sta nella componente fortemente inclusiva: cinque ruoli per cinque diverse capacità che si integrano, si aiutano, giocano insieme, fanno squadra. Per capirne il fascino e scoprire questa nuova attività la cosa migliore è assistere alle partite. Un’ottima occasione è rappresentata dal campionato che inizia domenica prossima, 18 febbraio 2018, presso la palestra “Lanzi” di Schio. L’invito a studenti, docenti e famiglie del Garbin nasce inoltre dal fatto che nella squadra scledense giocano vari studenti dell’IPS “G. B. Garbin” che hanno dimostrato entusiasmo e grande impegno per questa bellissima attività! Il Baskin team del Garbin vi aspetta!
(a cura del prof. Francesco Maule)
Cos’è il baskin
Il baskin è una nuova attività sportiva che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Un regolamento, composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Questo nuovo sport è stato pensato per permettere a persone normodotate e a persone con disabilità di giocare nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da ragazze!). In effetti, il baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che consenta il tiro in un canestro. Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, effettuata nella scuola, diventa un laboratorio di società.
Le 10 regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento «assistenziale» a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili.
Il regolamento del baskin adatta: 1) il materiale (uso di più canestri: due normali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla normale con una di dimensione e peso diversi); 2) lo spazio (zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali); 3) le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie); 4) le consegne (possibile assegnazione di un tutor, giocatore della squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di un compagno disabile).
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