SCHIO. Dopo il ritrovamento di hashish e marijuana nei bagni della scuola, gli studenti dell’Ipsia Garbin reagiscono dicendo: “No alla droga, sì agli abbracci”.
Il blitz dei carabinieri, con il supporto dell’unità cinofila antidroga del nucleo di Torreglia, che lunedì ha portato alla scoperta di un sacchetto di stupefacenti nei bagni dell’istituto ha destato incredulità e sdegno fra alunni dell’Ipsia che ieri hanno organizzato una manifestazione “No drugs, free hugs”, appoggiata dal corpo docenti e dalla preside Marina Maino, per riflettere sulla vicenda e manifestare il loro dissenso su quanto accaduto.
«Non sappiamo chi abbia portato la droga a scuola – commenta Alberto Lobba portavoce degli studenti – Siamo consapevoli che questo problema esiste qui come in altri istituti del Campus e, con questa iniziativa, vorremmo iniziare a scalfire i muri di omertà affinché emerga la verità. Siamo i primi a segnalare comportamenti sospetti, ma ciò che è successo lunedì ha recato un grave danno d’immagine all’istituto per questo ribadiamo che il Garbin è frequentato anche da ragazzi seri che vogliono studiare ed apprendere un mestiere». Concordano le docenti Ylenia D’Autilia e Anna Cannizzaro: «Dopo la scoperta dei carabinieri abbiamo parlato con i ragazzi e, riflettendo sulla situazione, abbiamo ideato questa manifestazione in risposta a quanto accaduto- spiegano- Gli abbracci gratis sono simbolo di salute, gioia, amicizia in questo modo vorremmo far emergere una scuola unita che, consapevole dei problemi, non li nasconde ma li affronta e cerca di risolverli». Deciso l’intervento dei rappresentanti di istituto Claudia Bellucci e Clarence Lambert: «Gli studenti che decidono di consumare droga nell’istituto agiscono senza tener conto che sono all’interno di un gruppo sociale e che, compiendo queste azioni, fanno male a loro stessi e a chi frequenta la scuola. Noi diciamo no a tutto ciò e ci impegneremo per far emergere il volto sano del Garbin». «Il problema della droga nasce da contesti esterni – conclude la preside – se sappiamo qualcosa lo segnaliamo alle forze dell’ordine e cerchiamo di aiutare i ragazzi attraverso numerosi progetti per favorire l’integrazione, la prevenzione».
Schio. All’Ipsia Garbin il coro è unanime: “Non siamo bullismo e droga”
Ma quale scuola senza speranza, popolata da ragazzi allo sbando e in preda alle sostanze stupefacenti. Pochi giorni dopo le perquisizioni dell’unità cinofila dei Carabinieri di Schio che hanno rinvenuto marijuana e hashish all’istituto professionale Garbin di Schio la scuola si è scossa, con i ragazzi in prima fila a bandire le generalizzazioni. “Ma quali drogati, qua dentro c’è un ‘casino’ di energia positiva, vogliamo cancellare i muri di omertà” ci raccontano gli studenti, immediatamente scossi dai fatti del loro istituto e altrettanto veloci a reagire con forza al problema droga.
La cosa che stupisce è che a prendere immediatamente le distanze dalle accuse che sono state mosse all’unanimità al tanto bistrattato Garbin sono gli stessi ragazzi, che approfittando dell’assemblea di carnevale hanno dato una secca risposta a chi li addita a priori come senza speranza. “Ringraziamo i Carabinieri che hanno fatto emergere problemi che altrimenti sarebbero rimasti nascosti – scrivono – un evento di questo genere non passerà di certo inosservato. Vogliamo rispondere subito con forza a quanto emerso. Per noi la droga è disagio, solitudine ed infelicità, perciò abbiamo dato vita all’iniziativa ‘No drugs Free Hugs’, cioè ‘no alla droga ma abbracci gratis’, rispondendo con l’amicizia e l’affetto a chi fa uso di stupefacenti”.
E che altra risposta ci si poteva aspettare dalla marea di ragazzi che frequenta l’istituto, mille ragazzi nel pieno della propria energia e allegria adolescenziale? Un’iniziativa colorata, coinvolgente, in grado di scacciare l’alone scuro che aleggiava nei giorni scorsi attorno alla scuola con la sua forza, musica, maschere e colore. Oggi e per i prossimi tre sabati infatti in alcune zone della scuola saranno istituiti degli “Hug points”, dei punti dove tutti potranno scambiarsi gratuitamente abbracci, per manifestare la loro adesione alla lotta contro la droga.
Di fianco agli studenti si è schierato subito anche il Preside Marina Maino, che da anni combatte in prima linea la sua battaglia scolastica contro droga e abbandono. “Abbiamo tantissimi problemi, è vero, siamo una scuola ‘di frontiera’ dove ci sono infinite difficoltà. Ma assieme ai ragazzi stiamo cercando di rispondere con decisione a questi problemi, perché c’è veramente un’infinità di positivo tra i miei studenti. Io – prosegue la Maino – ho scelto di venire qui al Garbin perché penso che qua si veda la vera funzione educativa della scuola, che deve per forza di cose trascendere il mero insegnamento di nozioni: quando gli studenti vengono dai nostri professori a chiedere aiuto e consulenza capiamo di essere prima di tutto un luogo dove si insegna a vivere. Qua si vedono i migliori educatori”.
Articolo tratto da: Altovicentinonline.it